I nipoti hanno diritto a continuare a percepire il mantenimento da parte dei nonni se hanno tutti i requisiti per poter ottenere il reddito di cittadinanza?
Facciamo un po’ di chiarezza su alcune questioni preliminari prima di addentrarci nel caso concreto! Innanzitutto è bene chiarire che l’obbligo di provvedere al mantenimento della prole da parte dei nonni è subordinato rispetto all’obbligo dei genitori, citiamo a tal proposito la giurisprudenza della Cassazione, sentenze n. 20509/2010 e n. 10419/2018; la Prima Sezione ha precisato che: “gli ascendenti di entrambi i lati sono obbligati a fornire i mezzi necessari solamente in via sussidiaria rispetto ai genitori, i quali devono trovarsi nell'oggettiva impossibilità di provvedere ai figli e non possono pretendere alcun contributo economico qualora uno dei due sia in grado di adempiere”.
Fatta questa prima precisazione è bene riportare che il dovere di mantenimento non viene meno al compimento della maggiore età della prole, essendo necessario che essa abbia raggiunto la propria indipendenza economica o che sia stata messa nelle effettive condizioni di poterla ottenere, in relazione alle proprie aspirazioni, alle potenzialità e alle condizioni del mercato del lavoro.
Poiché tale onere non può gravare sul genitore a tempo indeterminato, la giurisprudenza ha da tempo affermato la necessità che il giudice operi una valutazione delle circostanze concrete, tenendo conto dell'età dei beneficiari del mantenimento, delle loro ambizioni e dei loro progetti educativi e formativi, i quali costituiscono una sorta di ragionevole limite temporale degli obblighi economici in capo ai familiari. Seguendo passo per passo il ragionamento eseguito da costante giurisprudenza, risulta logico che si possano delineare profili di colpa in capo al figlio maggiorenne che, nonostante il raggiungimento di un'adeguata maturità psico-fisica e degli obiettivi didattici e/o professionali, non si sia volontariamente messo in una condizione di autonomia economica.
Quanto appena delineato è stato deciso dalla Corte di Cassazione con decisione n. 10450 del 31 marzo 2022, nel caso di specie la Corte ha ribaltato una precedente decisione proveniente dalla Corte di Appello di Salerno che rigettava la domanda di revoca dell’assegno di mantenimento da parte dei nonni a favore dei nipoti ormai trentenni.
La Suprema Corte ha invece previsto la revoca del beneficio in quanto pur avendo l'ordinamento statale messo a disposizione misure di sostegno sociale e di contrasto alla povertà – come il reddito di cittadinanza di cui al menzionato D. L. 4/2019 convertito dalla legge 26/2019 – i beneficiari del mantenimento non se ne sono avvalsi, pur avendo i requisiti per ottenerlo.
Nella decisione in esame gli Ermellini hanno tenuto conto pertanto, dell'età dei beneficiari del mantenimento, il lungo tempo decorso dal riconoscimento del diritto, e la concreta possibilità normativa di accedere alla suddetta misura di sostegno sociale.